Per vent’anni ha percepito la pensione di invalidità come cieco, ma era solo ipovedente, e grazie a quei soldi ha pagato il mutuo per la casa della moglie. A tradirlo, però, ci sono i video dei finanzieri che lo hanno filmato mentre attraversava la strada da solo senza problemi e addirittura una multa per uno scontrino fiscale, firmata senza indugio. Ieri mattina, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza Torre Annunziata e della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal colonnello Gennaro Pino e dal capitano Nicola Caliandro, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente per l’importo di 124.794,05 euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale su richiesta della Procura oplontina.
Sotto sigilli sono finiti conti correnti e la di due coniugi di Castellammare di Stabia, indagati in concorso per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini, condotte dalle fiamme gialle stabiesi, hanno permesso di ricostruire come il «falso cieco» sia riuscito a percepire per quasi vent’anni la pensione per cecità assoluta e l’indennità di accompagnamento «senza averne i requisiti, in quanto ipovedente e non cieco totale» precisa in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso. Una condotta che gli è costata l’accusa provvisoria di truffa aggravata finalizzata all’indebita percezione di sussidi di invalidità .
Nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, i finanzieri hanno effettuato una serie di riscontri, scoprendo anche la complicità della moglie. Secondo quanto emerso, il falso cieco conduceva una vita normale e senza necessità di ausilio, come documentato dai filmati registrati dai finanzieri. In alcuni video, si vede «come l’individuo fosse in realtà normalmente in grado di camminare e attraversare la strada senza necessità di accompagnamento, nonostante il traffico veicolare intenso, trasportare buste della spesa e inserire le chiavi nella serratura della porta senza esplorazione manuale» si legge nella nota della Procura oplontina.
Uno dei riscontri è avvenuto dopo un controllo per il rilascio di uno scontrino fiscale da parte dei finanzieri: in quella occasione, l’indagato avrebbe firmato senza alcuna difficoltà il verbale di constatazione previsto per il cliente, non dimostrando, durante il controllo, alcun tipo di difficoltà visiva. In questo modo, avrebbe percepito la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento per quasi 20 anni per un importo mensile pari a 713 euro e un totale, negli ultimi 15 anni, che arriva a 124.794,05 euro.
I finanzieri hanno accertato, inoltre, che la pensione di invalidità è stata utilizzata per pagare, per anni, il mutuo acceso dalla moglie per l’acquisto della casa di proprietà , dove tuttora risiedono entrambi i coniugi. Proprio l’abitazione è finita sotto sequestro, insieme ai conti correnti, per l’intero ammontare della presunta truffa contestata.
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