Tra le pagine della storia di Palermo, Mondello e delle sue radici Liberty, si nasconde un racconto affascinante e quasi dimenticato: quello del Villino de L’Ora, un edificio che esiste solo nei disegni di un catalogo, ma che ha lasciato un segno nell’immaginario collettivo.
Un catalogo di meraviglie Liberty
Agli inizi del Novecento – così come ci racconta in un documento video esclusivo lo staff della pagina facebook Palermo Rewind – la società belga Les Tramways de Palerme realizzò un ambizioso progetto di sviluppo urbanistico a Mondello, destinando l’area a diventare un esclusivo centro turistico. Per promuovere la vendita dei nuovi villini in stile Liberty, la società pubblicò un raffinato catalogo che mostrava le eleganti case, ciascuna con un nome femminile evocativo: un omaggio alla bellezza e alla modernità dell’epoca.
Tra le pagine di questo catalogo, però, spiccava un’anomalia: un villino che non portava un nome di donna, bensì quello di una testata giornalistica, Il Giornale L’Ora. Non solo il nome lo rendeva unico, ma anche la sua particolarità: non era in vendita.
La trovata geniale di Vincenzo Florio
Il mistero del Villino de L’Ora – riportato alla luce dall’architetto Lelia Collura grazie a Palermo Rewind – si collega alla figura di Vincenzo Florio, imprenditore e filantropo palermitano, noto per essere il fondatore della leggendaria Targa Florio. Nel 1912, dopo la sospensione dell’edizione precedente per un’epidemia di colera, l’attesa per la nuova gara automobilistica era alle stelle. Florio, sempre attento alla promozione del suo evento e della sua città, decise di sfruttare il fascino del Liberty e di Mondello per una campagna pubblicitaria senza precedenti.
Il Villino de L’Ora divenne così il premio di un concorso legato alla Targa Florio. Ai lettori del giornale veniva chiesto di indovinare il tempo impiegato dall’equipaggio vincitore per completare il Giro di Sicilia. L’unica condizione? Essere abbonati al giornale L’Ora.
La settima edizione della Targa Florio si svolse nel maggio del 1912 e fu vinta dall’inglese Cyril Snipe, in coppia con il suo copilota Pedrini. Alla fine del concorso, a sorprendere tutti non fu solo il risultato sportivo, ma anche il vincitore del Villino de L’Ora: la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Lampedusa, un’associazione lontanissima dal contesto mondelliano e da quel sogno Liberty.
Tuttavia, il Villino non venne mai costruito e il premio, probabilmente, fu convertito in denaro, trasformando quell’edificio tanto pubblicizzato in un “villino fantasma”: presente solo nel catalogo della società belga.
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